La scuola si è appena chiusa (per molti non è ancora finita perchè sotto esami) e già c'è un gran fermento di lavori e interrogativi per il nuovo anno scolastico 2009/2010 che inizierà a settembre.
Nell'ultimo Consiglio d'Istituto del 11/06/09, dell'Istituto Comprensivo di Mosciano, sono emersi tra i punti dell'ordine del giorno diverse problematiche a cui non è facile dare soluzioni a causa della poca chiarezza della riforma scolastica. Ad esempio per la formazione delle classi prime della scuola media, non riusciremo a sapere prima di fine agosto se si formeranno 3 classi da 27 alunni ciascuno (tra cui 3 ragazzi disabili) o se il Ministero sarà così clemente da assegnarci il personale supplementare per formare un'altra sezione. Per il prossimo anno scolastico non sappiamo ancora se alle elementari avremo un orario settimanale di 27, 30 o 40 ore, perchè il tanto decantanto tempo pieno è in realtà solo un'utopia: non potremo mai averlo perchè non ci sono i fondi necessari ad organizzarlo.
EBBENE SI, QUESTO E' IL GRANDE ANNO DELLA RIFORMA GELMINI.
Sinceramente non capisco perchè hanno chiamato "riforma" un semplice "taglio di spese" che provoca un impoverimento di insegnanti, ore di studio e di strumentazioni.
In tutti i paese democratici la scuola è al centro della società e ad essa vengono destinati notevoli risorse finanziarie, perchè la scuola ha il compito di preparare e formare i cittadini di domani.
Naturalmente a questa funzione importante credono sia i partiti di destra che di sinistra perchè il futuro è di tutti.
Questo in un paese normale, ma non in Italia.
Un paese che guarda al futuro investe nella scuola e nella formazione, razionalizzando le spese, eliminando sprechi e privilegi; invece la nostra ministra cosa fa? Dispone tagli, ritorno al maestro unico, il voto in condotta e ............il grembiulino.
La scuola è una palestra nella quale si esercita il cervello a pensare e a costruire la società del futuro. E' un luogo di confronto e di crescita, non è un'azienda, ha bisogno di vere riforme non di controriforme.
I casi quindi sono due: o il governo è miope e non è minimamente interessato alla scuola o vuole affossare la scuola pubblica a vantaggio di quella privata. L'indebolimento della scuola statale non riuscirà più a garantire il diritto allo studio mettendo in serio pericolo l'articolo 3 della Costituzione.
Come reagire a questo cataclisma che sta investendo il nostro paese?
Lucia Filipponi
cara Lucia, se continueranno le scosse a settembre non avremo più una scuola e il problema non sarà di come formare le classi, bensì di dove mandare a scuola i nostri bambini,
RispondiEliminadurante le elezioni le avete viste le crepe al seggio elettorale n. 1?
il sindaco ci spieghi perchè ha evacuato la banca per una crepa (tra l'altro preesistente) e non la scuola che di crepe è piena.
Una mamma incavolatissima.
Cara mamma incavolatissima, hai pienamente ragione, non a caso nel mese di maggio avevo fatto un articolo anche su questo argomento....
RispondiEliminaLucia F.